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Narrativa

Linux dovrebbe adottare ed estendere .NET
di Jon Udell
traduzione di Pietro Leone

Articolo originale Linux Should Embrace and Extend .NET, apparso su Linux Magazine.

Un paio di anni fa` costruii una versione accessibile ai soli abbonati del sito della rivista Byte Magazine. Iniziai due progetti di prova, uno utilizzava WindowsNT, IIS e le versioni Win32 del Perl e del database Solid. La seconda soluzione utilizzava Linux, Apache, il suo modulo mod_perl e Solid per Linux. Quest'ultima vinse grazie alla sua superiorità tecnica, era più stabile, più veloce e maggiormente gestibile. Non sapremo mai la fine di questa storia perché Byte chiuse proprio quando tutto era pronto a divenire operativo, ma, comunque, ero stato vicino a vedere realizzato il migliore progetto a cui io abbia mai partecipato, il quale, come direbbe la Sun, era Open Source puro al cento per cento.

Come mai ho preso in considerazione anche NT? A quel tempo avevo maggiore famigliarità con NT/IIS che con Linux/Apache, ma quando vidi le potenzialità dei secondi, essi mi conquistarono.

Non sono un ideologo, comunque, l'unica religione del software che seguo è: ciò che funziona va bene. Mi informo molto degli sviluppi di Linux, Apache, Perl ed altre tecnologie aperte perché mi permettono di fare cose importanti ed utili. Alcune volte, però, mi colpisce la retorica del movimento open source contro la Microsoft, è divertente parlarne male ed è stata un facile bersaglio per molto tempo. Quando Eric Raymond diceva ad una platea di sostenitori di Linux che NT5 non sarebbe mai stato rilasciato, si percepiva una diffusa soddisfazione. Windows2000 adesso è uscito e funziona bene nella maggioranza dei casi.

Un'altra comune accusa da parte del movimento open source è che la Microsoft non accetti il processo di creazione degli standard che è alla base di Internet. Ciò era vero fino ai tempi recenti, ma la Microsoft è una ditta adattabile e si è adattata alle vie della Rete. Uno degli indicatori, basato sul numero dei documenti RFC scritti da persone che hanno un indirizzo di e-mail appartenente al dominio microsoft.com, indica un sempre maggiore impegno di collaborazione con la IETF (Internet Engeneering Task Force).

Noi tutti sappiamo che la Microsoft era poco consapevole delle potenzialità di Internet nel 1995, ma nel giugno del 2000 era la sesta azienda maggiormente impegnata con la IETF ed era terza dopo Cisco ed IBM nel 1999, se le proiezioni risulteranno esatte sarà seconda dopo Cisco nel 2000. Unite tutto ciò al fatto che la Microsoft ha presentato la sua applicazione concorrente a Java, il linguaggio di programmazione C#, all'ufficio per gli standard della ECMA (European Computer Manufactuer Association), mentre la Sun ha rinunciato a presentare Java, allora è chiaro come la Microsoft voglia giocare un ruolo importante nella Rete, ma rispettandone le regole.

Come mai i sostenitori dell'open source dovrebbero preoccuparsi? Siamo ad un momento cruciale della storia: sta per essere decisa l'architettura della futura Internet. Vincere la guerra dei desktop (questa è la missione di Linux, come spesso è stato dichiarato) è solo parte di un quadro più vasto. La stessa Rete è ora scena dell'azione. Le applicazioni stanno diventando servizi di rete, client e server stanno diventando, grazie al perr-to-peer, di pari livello. Per Linux, ovviamente, tutte queste idee non sono una novità, da quel punto di vista è parecchio davanti agli altri, ma per la comunità questo non è il momento di adagiarsi sugli allori.

CHE COSA È .NET?

    Microsoft sta pianificando un grande progetto, che comprende:
  • la trasformazione dei siti web in un insieme di servizi di rete che comunichino tramite un protocollo aperto XML-HTTP chiamato SOAP (Simple Object Access Protocol).
  • la trasformazione dei browser in un passpartout in cui fluiranno liberamente dati di tipo eterogeneo (testo, grafica vettoriale, documenti contenenti formule e fogli elettronici), il tutto unito da un sistema di salvataggio basato sullo XML, standard ed aperto.
  • la possibilità per i componenti dei browser di funzionare sia localmente sia come servizi remoti richiamabili tramite SOAP, questo con uno sforzo di programmazione minimo.
  • lo sviluppo di un sistema SOAP che fornisca un certo numero di servizi di base per molti linguaggi di scripting, incluso JavaScript, Perl, Python ed il C# della stessa Microsoft. Il denomitare comune per tutti per l'uso dei servizi sarà una compilazione in un linguaggio intermedio.

Queste idee sono innovative? Alcune sì, altre no, ma questo non conta, ciò che realmente è importante è che la Microsoft sta orchestrando uno sviluppo coordinato in molti fronti. Prese insieme queste innovazioni sono la glassa di una torta i cui strati sono gli standard. Essi possono definire nuove strade per la creazione di applicazioni e per la fornitura di servizi nella Rete del prossimo futuro.

Chiaramente Microsoft sta facendo tutto ciò per affermare nel campo delle applicazioni il controllo che il Dipartimento di Giustizia potrebbe toglierle nel campo dei sistemi operativi.

Come potrebbero rispondere Linux e la comunità open source?
Alcuni auspicano uno sforzo congiunto volto a fornire un'alternativa open source a .NET, ma la mentalità della comunità non le permette un'azione coordinata su larga scala su diversi fronti.

Lo scopo comune di combattere Gates potrebbe portare a formare un'alleanza fra le comunità opensource, preparare un piano di battaglia ed disporre delle risorse in base a precise priorità strategiche? Non sembra possibile e neppure desiderabile, il movimento open source non vuole essere una burocrazia militarizzata e neanche dovrebbe esserlo.

Non si può neanche continuare a sbandierare il fatto che "l'open source fà girare Internet", anche Microsoft sta dietro ad una buona parte della Rete, e, come una muffa, sta cercando di assimilare il resto. Probabilmente ciò non accadrà, ma per progredire Linux e gli altri progetti open source dovranno stemperare la loro retorica da "dominatori del mondo" in una più salutare politica di accetazione ed estensione di ciò che esiste.

PRIMI SOSTENITORI

Alla luce di questa analisi, vorrei soffermarmi un momento per menzionare alcune compagnie, orientate all'open source, le cui strategie suggeriscono, anche se in maniera differente, ciò che potrebbe essere considerato un tentativo di abbracciare ed estendere .NET.

Linux è una un'ottima piattaforma per i servizi di rete ed è stato premiato con una buona fetta del mercato server. La prossima frontiera, come spesso si dice, è l'ambiente desktop. Anche se ciò fosse vero, l'obiettivo a questo punto non dovrebbe essere il ricreare, tramite interfacce grafiche come Gnome o KDE, un sistema operativo più facile da usare di quello della Microsoft degli anni '90.

Una reale opportunità, che la Eazel Inc. di Andy Hertzfeld sembra non volersi lasciare scappare, è quella di un nuovo tipo di interfacce grafiche che serva per gestire non solo risorse locali, ma, tramite la rete, anche servizi remoti. Sopponete di volere stampare un'immagine e spedirla ad un amico, il compito della Eazel sarà non solo quello di aiutarvi a cercare sul vostro harddisk l'immagine desiderata, in modo da permettervi di stamparla e di inserirla in una busta, ma anche quella di selezionare una serie di servizi in rete che si occupino dela stampa e della spedizione per voi. Come potrà avvenire tutto ciò? Molto semplicemente tramite un protocollo basato su XML e HTTP (come SOAP) che permetterà al file-manager della Eazel, Nautilus, di scovare e proporre tali servizi.

[n.d.t. Eazel Inc. ha chiuso i battenti nel maggio 2001, però grazie al loro lavoro concepito e nato come Free Software e rilasciato con licenza GPL, gli stessi autori e la comunità Gnome intera potrà portare avanti questo progetto in tutta sicurezza e senza intoppi.]

Dick Hardt, CEO (Chief Executive Officer) della ActiveState, durante questi anni ha dovuto subire più della sua giusta dose di bordate dai fanatici dell'Open Source. E questo perché? Perché la Microsoft ha pagato la ActiveState per rendere il Perl una componente stabile dell'ambiente Win32. Adesso che la ActiveState sta lavorando per integrare il Perl ed il Python negli ambienti Visual Studio e .NET vi saranno attacchi ancora peggiori. Ironicamente, però, la ActiveState merita una medaglia al valore dell'Open Surce per il suo progetto, Komodo.

Basato su Mozilla, Komodo è un IDE (integrated development environment, "ambiente integrato di sviluppo") moderno e di alta qualità per gli sviluppatori Perl e Python che non vogliono essere obbligati a lavorare con le sole versioni Windows di Visual Studio. Avete visto Komodo, è un ottimo prodotto, Mozilla ha disperatamente bisogno di queste applicazioni per sostenere la propria validità e gli sviluppatori Linux necessitano di strumenti come Komodo. Alla ActiveState, però, sono pragmatici, perché discutere della rivalità fra Linux e Windows quando li si può supportare entrambi? Perché sostenere Perl o Python quando li puoi implementare entrambi? L'obiettivo è quello di occupare più persone per creare più servizi di rete di quanti saranno effettivamente richiesti.

Il Nasdaq non sta più riversando ricchezza sulle compagnie dot-com e open source, è giunto il tempo per la Rete di creare ricchezza concreta e per fare ciò deve riorganizzarsi in un insieme di servizi programmabili ed interoperanti. Questa è la grande visione ed un lavoro titanico, nessuno potrebbe controllare l'intero scenario.

Non sbagliatevi, però, la Microsoft avrà molto da dire riguardo alle future regole ed alcune delle idee che sta sviluppando hanno perfettamente senso, quindi, perché contrastare quando si può abbracciare ed estendere?


Jon Udell, un autore e consulente indipendente, è il manutentore del sito di Linux Magazine. Può essere contattato all'indirizzo: udell@monad.net.

LINUX
OPENSOURCE


Pietro Leone
Studente di Scienze Naturali all'Universita degli Studi di Torino.
Appassionato di informatica, utente Amiga, Linux e programmatore dilettante in C.
Altri hobby: storia militare, strategia e Giochi di Ruolo.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
leone@diff.org


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